Soppressione del posto di lavoro e riorganizzazione.

La ragione del licenziamento non può essere costituita da un generico ridimensionamento dell’attività imprenditoriale, ma dalla “necessità” di procedere alla soppressione del posto o del reparto cui è addetto il singolo. In complessi aziendali di rilevanti  dimensioni la motivazione di un licenziamento per GMO non può essere lasciata ad una giustificazione non specifica che non renda cioè in particolare la ragione per la quale la crisi o l’operazione riorganizzativa dovrebbe concernere proprio quel lavoratore. (Tribunale di Milano – sezione Lavoro – sentenza del 27 febbraio 2017)

L’esito negativo della notifica dell’avvio del procedimento disciplinare

appello
Nell’ambito di un procedimento disciplinare qualora la notificazione dell’atto, da effettuarsi entro un termine perentorio, non si concluda positivamente per circostanze non imputabili al richiedente, questi ha la facoltà e l’onere di richiedere all’ufficiale giudiziario la ripresa del procedimento notificatorio. Così si è espressa la Corte di Cassazione con sentenza n. 7128/17 depositata il 20 marzo.
Il caso. Read More

La palese condizione di disagio della lavoratrice che ingiuria il proprio superiore

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Nella valutazione della legittimità del licenziamento, il giudice deve tener conto della proporzionalità della sanzione rispetto alla condotta addebitata al lavoratore. Così si è espressa la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7118/17 depositata il 20 marzo.
Il caso. Una lavoratrice otteneva dalla Corte d’appello di Ancona la declaratoria di illegittimità del licenziamento disciplinare intimatole per aver apostrofato con parole ingiuriose il proprio superiore e respingeva la domanda di Read More